Roberto Frontali torna nel teatro in cui debutto’ nell’ormai lontano 1986 e porta in dono un Michele praticamente perfetto: l’eta’ e’ quella adatta al personaggio e la voce, e’ grande, potente, scabra al punto giusto. La dizione e’ chiara come il sole, il fraseggio sagace al punto da riuscire a comunicare con poche parole lo stato di afflizione del personaggio. Anche dal punto di vista recitativo, tutto e’ in linea con la messa in scena: l’omicidio viene perpetrato a regola d’arte, lo sguardo allucinato con cui le scarpette vengono offerte a Giorgetta alla fine e la frustrazione nell’aria Nulla! Silenzio! donano veridicità scenica a una vicenda che a tutti sembra già di conoscere, data la banalità del male che vi compare, e che proprio per questo e’ sempre difficile rendere credibile. Come Schicchi e’ buon interprete, adagiandosi (senza eccedere) nei frizzi e nei lazzi che la tradizione ci ha consegnato.