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  • 20 luglio 2022

Tosca-Torre del Lago-Festival Puccini 2022

In volo sul teatro

Fenomenale Roberto Frontali nel ruolo di Scarpia con una potente voce da “cattivo” e che ha saputo reggere la scena con grande maestria recitativa.
Gabriele Isetto

Connessi all’opera

Roberto Frontali propone il suo collaudato Scarpia, che spicca per adeguatezza e controllo del mezzo vocale, consistente e omogeneo. Il baritono cesella con estrema cura ogni suo intervento, dal “Te deum” fino al monologo del secondo atto “Ha più forte sapore”, senza mai sfociare in effetti veristi.
Filippo Antichi

Operaclick

Si impone senza riserve lo Scarpia di Roberto Frontali, dalla vocalità ancora intatta e sicura dopo una carriera ormai lunga, il quale disegna un personaggio un po’ a senso unico, machista, sbrigativo e spietato, anche se mai volgare, molto ben calato nella lettura registica…
Fabrizio Moschini

Il trillo parlante

Tosca è quell’opera, forse più di ogni altra, in cui i tre interpreti principali, senza rischio di risultare incauti, possono dirsi protagonisti in egual misura, creando tra loro una sinergia in grado di equilibrare sentimenti e pulsioni, senza che si manifestino differenze troppo evidenti a livello drammaturgico. Titolo d’opera che si presta a interpretazioni più o meno variegate, come quella, celebre, su chi sia il vero motore e “regista vocale” della vicenda. Così, mai come nella recita di cui si scrive, ha dominato l’impressione, e quasi la convinzione, di assistere non alla rappresentazione di Tosca, ma a quella di “Scarpia”, non solo per gli ovvi motivi librettistici, ma anche, e soprattutto, per ragioni vocali e interpretative. Roberto Frontali, che padroneggia questo ruolo in modo impressionante, ha dominato la scena fin dalla sua celebre entrata, negli abiti neri e inquietanti di gerarca fascista “à la Mussolini”, quale la regia lo ha immaginato. Appena piombato sulla scena, Frontali ha portato con sé un alone opprimente di paura e timore, che ha mantenuto alti e incombenti per tutta la durata della sua parte, sostenuti da una voce imperiosa, sicura e svettante su tutte le altre in scena: la vocalità è ancora intatta e salda dopo una celebre e lunga carriera, il suono è sempre ben emesso, con tutti gli acuti sicuri e al posto giusto… I suoi movimenti e atteggiamenti, certo molto dittatoriali e poco inclini alla dolcezza, lo rendono uno Scarpia inesorabile e “di regime”, mai volgare o truculento, specialmente quando canta il suo “Tosca è un buon falco”, dove non si sentono suoni strani o inappropriati, ma una malvagia ed elegante spietatezza sia nel porgere la parola che nel fraseggiare un pensiero crudele e ferocemente reale. Ci sono altri momenti di cui si potrebbe render conto per far capire la forza scenica e vocale di Frontali, ma è possibile limitarsi anche alle sole sensazioni dell’ultimo atto: qui Scarpia non appare, ovviamente, ma tale è stata la prova precedente, che l’immagine del perfido Barone ha continuato ad aleggiare come uno spettro, complici anche i fortuiti lampi e tuoni che hanno accompagnato, senza pioggia, tutta la rappresentazione.
Mattia Marino Merlo

apemusicale.it

Roberto Frontali è un ottimo Scarpia, a tratti forse un po’ manieristico ma è l’unico personaggio veramente efficace sulla scena. Genuinamente autoritario, attraente nella sua brutalità, Frontali dona al proprio personaggio un fascino tutto particolare al quale il timbro omogeneo e brunito conferisce un quid in più. Apprezzabile il bel fraseggio unito a un eccellente controllo dello strumento vocale che rendono il suo Scarpia un personaggio solido, ben costruito e capace di attirare su di sé l’attenzione del pubblico a ogni intervento.
Luca Fialdini

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