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  • 29 giugno 2024

Tabarro e Schicchi-Teatro Regio Torino

rivistamusica.com

Nei tre, foltissimi cast giganteggia Roberto Frontali, che sembra avere scoperto l’elisir di giovinezza, tanto salda, timbrata e imperfettibile è la linea vocale del suo Michele, che sale a sol acuti di insolente squillo: ma ad affascinare è poi la cura dei dettagli, il fraseggio tanto personale quanto diretto, che compongono un personaggio davvero a tutto tondo…..Nell’ultima opera del Trittico Frontali è ancora uno Schicchi di riferimento (la sua partecipazione al film di Michieletto ce ne ha fatto apprezzare la bravura: ma qui riesce a superarsi e a dare un taglio diverso al suo personaggio.

Nicola Catto’
www.pierachilledolfini.it
Soprattutto Roberto Frontali (che forma vocale e scenica! sorpresa che il baritono romano sa riservare ancora) che lascia il segno con una lettura moderna tanto di Michele quanto di Schicchi. Voce, fraseggio, acuti tutti a posto, scavo nella parola per un’interpretazione tra le più centrate e convincenti.

Pierachille Dolfini

 

Corriere della Sera

Roberto Frontali che sembra ringiovanito giganteggia sia come  Michele che come Schicchi

Enrico Girardi

 

theblogartpost.it

Molto applaudito Roberto Frontali nei panni di Michele ne Il tabarro e di Gianni Schicchi nell’atto omonimo: grande controllo vocale, acuti sempre precisi e fraseggio scolpito, nonché grande coinvolgimento interpretativo che lo vede passare dal rude Michele allo scaltro Schicchi rendendo entrambi i personaggi estremamente vividi.

 

operamundus.com

Roberto Frontali è un efficacissimo Michele (baritono): cupo e ombroso nei tratti e nella vocalità, mostra una disperata dignità ed una durezza che si stempera nell’amore non (più) corrisposto della giovane moglie………..Roberto Frontali torna a vestire i panni del protagonista, e disegna un Gianni Schicchi sbruffone, simpatico, padre affettuoso nonché cinico “beffeggiatore” come prescritto dal libretto.

Ilaria Castellazzi

 

classicamente.it

vero protagonista dell’opera è stato però il baritono Roberto Frontali, che ha delineato un Michele pensieroso e, a tratti, rabbioso, oltre che vocalmente molto preciso ……. Ha eseguito molto bene l’aria “Nulla!…Silenzio!…”.In Gianni Schicchi……è emersa soprattutto la voce e l’interpretazione del protagonista interpretato da Roberto Frontali, che è ritornato sul palcoscenico dopo aver cantato Il Tabarro, con il ruolo, che forse gli è più congeniale di Michele…….L’interpretazione, molto rigida all’inizio, si è poi aperta con lo svilupparsi della storia. Il fraseggio, perfettamente scandito, e la vocina ad imitazione di quella del defunto Buoso Donati, hanno ulteriormente caratterizzato il personaggio sullo stile ironico e comico.

Lorenzo Giovati

 

artenews.it

Di notevole valore anche la performance di Roberto Frontali (il magnifico Gianni Schicchi che farà sognare nella terza parte della serata), nei panni del marito Michele, pieno di risentimento nei confronti della moglie Giorgetta………Chiude la serata il Gianni Schicchi con Roberto Frontali che, da un cupo e truce Michele, si trasforma in un buffo e simpatico Schicchi. Davvero lodevole il cambio di stile vocale e attoriale.

Stefano Torboli
operaincasa.com

Buona parte dei numerosi interpreti è presente in due dei tre titoli come Roberto Frontali che dopo il brusco Michele nel Tabarro, riprende il Gianni Schicchi interpretato nel film di Michieletto, un personaggio costruito per sottrazione, scevro di stucchevoli effetti, ma ancora più efficace.

 

connessiallopera.it

Veniamo al cast, che può contare sull’esperienza e la tenuta artistica solida di Roberto Frontali, che in Tabarro è un Michele di levatura scenica superiore oltre che vocalmente in grande forma come dimostra nell’aria “Nulla!…Silenzio!…, così come nello Schicchi, seppure meno persuasivo, appare comunque protagonista incisivo e attento alla parola.

Alessandro Mormile

 

iltrilloparlante.wordpress.com

Roberto Frontali, con una freschezza vocale invidiabile in ogni registro, è artista formidabile nel doppio ruolo di Michele e Schicchi, malato di malinconia, depresso nello spirito, affranto e impetuoso negli accenti prima, fraseggiatore e attore di razza poi, con uno Schicchi sapido e sagace

Mattia Marino Merlo

proopera.org.mx

En el elenco se agigantó Roberto Frontali. El barítono romano interpretó dos papeles, Michele en Il tabarro y el papel titular de Gianni Schicchi, y en ambos dio una interpretación del todo redonda tanto actoral como musicalmente, mostrando un instrumento vocal intacto, de grato color, homogéneo en toda la gama, muy seguro en los agudos, firmes y potentes. En suma, la suya fue una prueba mayúscula.
Massimo Viazzo

 

www.mtglirica.com

Ne Il Tabarro ricordiamo certamente Michele, un Roberto Frontali sospettoso, tormentato e guardingo, che utilizza la sua voce nel modo più ruvido possibile per dare credibilità al personaggio ombroso ed allo stesso tempo deluso dalla vita………Ancora più a suo agio nei panni del furbissimo Schicchi Roberto Frontali che mostra un lato comico spassosissimo che non lascia più dubbi sulle capacità attoriali.
Maria Teresa Giovagnoli

operaclick.com

Nella folta compagine di canto – impossibile citare tutti – si è distinto Roberto Frontali quale Michele (Tabarro) e protagonista in Gianni Schicchi. Forte di una consolidata esperienza artistica nella quale non si ravvisano passi falsi, il sessantaseienne baritono ha trovato i giusti accenti nel ruolo del marito tradito arricchendo il personaggio di una umanità articolata; un carattere nel quale si ravvisavano toni più compassionevoli che truci. Nell’impersonare l’acuto e perspicace esponente della “gente nuova” fiorentina, Frontali ha invece ben espresso l’animo disilluso e allo stesso tempo generoso del soggetto. Musicalmente inappuntabile ed elegante, scenicamente convincente, anche in questo caso il cantante non ha mai ceduto ad in inutili eccessi.

Lodovico Buscatti

apemusicale.it

L’ampia compagnia vocale, necessaria per un’opera di tale impegno, può contare su un Roberto Frontali in grande spolvero. Il baritono romano passa con disinvoltura dalla parte altamente drammatica del geloso e omicida Michele nel Tabarro a quella del protagonista in Gianni Schicchi calibrando i mezzi con esperienza e ispirazione: agli accenti disperati del duetto con la moglie nel primo titolo, staccati in ogni registro con un controllo vocale superbo anche agli estremi dell’estensione, con un gusto e un pathos che non tradiscono la ricerca di facili effetti ma una accurata caratterizzazione del personaggio, fanno così da contrappeso i lazzi del furbo affarista toscano pronto a chiedere in extremis l’indulgenza degli spettatori.

operalibera.net

Venendo al cast vocale, si segnala, in primis, la prova di Roberto Frontali, impegnato in Tabarro e Gianni Schicchi. Il baritono giunge a questo appuntamento in ottima forma vocale ed affronta la scrittura pucciniana con una linea sonora e compatta. Il registro acuto risulta ben assestato, così come i centri suonano pieni e rotondi. In Frontali apprezziamo, inoltre, una spiccata sensibilità e attenzione alla parola scenica che gli consente di sbalzare, con eguale efficacia, la ruvidità del carattere di Michele e, successivamente, l’astuzia di Gianni Schicchi.

Marco Faverzani-Giorgio Panigati

gbopera.it

Magistrale risulta l’interpretazione del baritono Roberto Frontali nei due ruoli diversissimi di Michele e di Gianni Schicchi: il padrone della barca è tratteggiato con grande solidità vocale e un fraseggio molto curato, che ne mette in risalto le venature umane pur non cancellandone la natura rude; l’astuto fiorentino è reso nella sua doppiezza di sfacciato simulatore grazie a un accorto gioco sul fronte timbrico.

Marco Leo

www.byst.it

A calcare il palcoscenico un artista di grande levatura professionale ed umana ha dato vita ai personaggi di Michele (Tabarro) e Gianni Schicchi: Roberto Frontali: in entrambi i ruoli ha saputo evidenziare con cura ogni aspetto peculiare del loro carattere sottolineando ogni sfumatura del rigo musicale. In Michele la voce tornita e salda si è sviluppata con un canto sempre ben centrato, intonazione perfetta e fraseggio encomiabile; ciò gli ha permesso di enfatizzare gli accenti più melanconici con quella dose di sofferenza necessaria per poi esplodere con “ira funesta” nella grande aria che prelude al gesto finale. Nello Schicchi la parola scenica diventa protagonista e l’aderenza della voce al testo rende ogni frase perfettamente intellegibile, scaltramente cinica e garbatamente sorniona e canzonatoria.

Simone Tomei

Classicvoice

sugli scudi Roberto Frontali, tuttora solidissimo nella sua linea vocale retta da tecnica e musicalità entrambe perfette, ma sempre più grande artista nel fraseggiare sia Michele che Schicchi rendendoli di memorabile spicco.

Elvio Giudici

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