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  • 12 agosto 2020

Rigoletto-Circo Massimo-Opera di Roma

Frontali ci ha sorpreso? La sua voce ricca, elegante, pastosa la conosciamo bene; ma le sue capacità di attore ci sono sembrate, ieri, impressionanti: di rado si è visto un Rigoletto così tanto disperato, smarrito, incessantemente divorato dai propri terribili fantasmi.
Mario Fresa

https://ilrepescatore.blogspot.com/2020/07/il-rigoletto-di-gatti-splendore-e.html

 

Roberto Frontali fa il il più bel Rigoletto immaginabile con le sole note di Verdi e le parole.

Carla Moreni

Il Sole 24ore

 

Il Rigoletto di Roberto Frontali è quanto di più distante si possa pensare da quell’“altro” Rigoletto, quello che ha monopolizzato le scene negli ultimi decenni: qui è dolorosamente introverso, un vero emarginato, un’anima degradata che cerca il riscatto nell’amore possessivo per la figlia. La performance del baritono romano è un mirabile gioco di mezze voci e quando sfocia nel grido rabbioso, anche questo è sempre cantato, senza istrionismi volgari.

Renato Verga

https://operaincasa.files.wordpress.com

 

Quanto a Frontali, Rigoletto, ha fatto un capolavoro. Primi piani di espressività struggente, vocalità con stupenda varietà di colori e pesi sonori, finezza psicologica, truce e volgare disperazione.
Un Rigoletto ributtante? Avere il coraggio di esserlo.
Carla Maria Casanova
Lo Spettacoliere

 

Rigoletto è rappresentato in modo più tradizionale, almeno apparentemente, ma in realtà è ripensato in ogni dettaglio, grazie all’approfondito scavo nella sua psiche, che ne evidenzia – non spiega, perché non è spiegabile razionalmente – il comportamento contorto e contraddittorio. Questo non sarebbe stato possibile senza Roberto Frontali, giunto a una splendida maturità. La sua mimica facciale (che si poteva pienamente apprezzare soltanto in televisione) era degna di un grande attore e il suo canto coglieva con sottili inflessioni la malvagità, la debolezza, l’amore, la rabbia, la disperazione e il dolore, che si alternano e spesso convivono nell’animo di uno dei personaggi più complessi creati da Verdi.
Mauro Mariani

Giornale della Musica

 

 

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