www.operaclick.it
Grande prova di Roberto Frontali, che aveva già partecipato alla nascita di questa produzione nel 2020 al Circo Massimo. Presenza di fortissimo impatto scenico e carisma di attore, capace di non temere gli intrusivi primi piani della macchina da presa e anzi riesce sempre a dominarli. A questo si aggiungono una completa padronanza della parte e di tutte le sue sfumature psicologiche, dizione esemplare, fraseggio che valorizza ogni sillaba, voce piena e timbro sempre gradevole.
Daniele Galleni
teatrionline.it
…..sempre più bravo Roberto Frontali, una certezza vocale e interpretativa nel ruolo del deforme buffone Rigoletto, archetipo shakespeariano, incattivito dalla vita, cui riesce a regalare tratti di crudeltà, ma anche di misera e profondissima umanità
Fabiana Raponi
ilgiornale.it
Lo strazio interiore del Rigoletto di Roberto Frontali visualizza, anche grazie ad eccellenti capacità interpretative, il turbamento descritto dalla musica.
Paolo Scotti
the.blogartpost.it
Nel ruolo del titolo era impegnato invece Roberto Frontali (già protagonista delle recite del 2020) autore di una intensa prova che ha delineato un rigoletto dall’anima nera e spezzato dal destino, grazie alla bella voce brunita.
progettoitalianews.net
Straordinario risulta essere Roberto Frontali, un Rigoletto di arte e di
mestiere che restituisce al meglio tutti i caratteri di un personaggio
controverso e complesso, il peso drammatico della narrazione grava
interamente sul suo personaggio. Con una tecnica salda Frontali
racconta il dramma di un uomo che perde l’unico affetto della sua vita,
la figlia Gilda.
Loredana Margheriti
ilcorrierenazionale.net
bisogna riconoscere i meriti della grande prestazione dei cantanti, dal baritono Roberto Frontali, che torna nel ruolo di Rigoletto, con una grandissima interpretazione, salutata con applausi ripetuti a scena aperta e alla conclusione dell’opera.
Vincenzo Cacciopoli
apemusicale.it
Frontali, da compassato uomo di palcoscenico qual è, regala una performance straordinaria, non solo a livello attoriale, ma soprattutto sul lato vocale. La sua voce, brunita, vibrata, granulosa, ma squillante, si adatta magnificamente alla parte. Eppure, sarebbe riduttivo lodare esclusivamente l’arte canora di Frontali, il quale sa recitare con la voce. Esempi se ne sono avuti a iosa, ma due vanno citati per la felicità del risultato: il suo «Pari siamo!» coglie ogni sentimento di Rigoletto (rabbia, paura, smarrimento), modulando volumi e dinamiche con sapienza teatrale, come pure nella cabaletta del secondo duetto con Gilda, l’altrettanto famoso «Sì, vendetta, tremenda vendetta», scandito all’inizio quasi sussurrando e crescendo in intensità a mano a mano che la rabbia sale ed esplode nella fantasia omicida. Frontali – come ho già detto – deliba anche la dolcezza del personaggio: il cantabile del primo duetto con Gilda («Deh non parlare al misero») è commovente, come pure l’aria «Cortigiani, vil razza dannata», dove allo squillo iniziale Frontali fa seguire un fraseggio dove rompe, quasi, la voce dalla commozione alla richiesta di sua figlia illesa (ed illibata: «al vegliardo la figlia ridate… etc.») – facendo piangere anche il pubblico.
Stefano Ceccarelli