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  • 26 novembre 2022

Andrea Chenier Teatro Comunale Bologna

www.mtglirica.it

Roberto Frontali può essere considerato il miglior baritono su piazza in circolazione, ed è verissimo.

Pierluigi Guadagni

 

La Repubblica (Bologna)

Roberto Frontali, un Gérard di straordinaria forza drammatica tanto nei panni del maggiordomo ribelle quanto in quelli del tribuno del popolo.

Luca Baccolini

 

Le Salón Musical

Nobile e di alta statura morale il Gerard cantato da un Roberto Frontali dalla bella voce bronzea voce, sicura in ogni registro, e di grande maestria tecnica L’artista conosce molto bene la tecnica vocale e dona al pubblico un terzo atto intenso coronato da un “Nemico della patria” di grande presa.

Cristina Miriam Chaffoni

 

impiccioneviaggiatore.iteatridellest.com
Roberto Frontali, Carlo Gerard, non è stato da meno……Esemplare in tutto il corso d’opera, il suo “Nemico della Patria”, cantato con veemenza e una partecipazione da brivido, gli ha garantito una prima grande e interminabile ovazione ripetute poi alla ribalta finale.

Andrea Merli

 

Codalario.com

Roberto Frontali protagoniza el papel Gérard, el personaje más complejo de la obra que se debate en sus propias pulsiones. Siervo desde la cuna en la casa de Maddalena, de quien está enamorado desde niño, pasa a ser cabecilla de la revolución y denuncia a Chénier, pero al comprender el profundo amor de la joven por el poeta intenta salvarle. Su voz de timbre ancho y poderosa emisión lució especialmente en el aria «Nemico della Patria» arrancando aplausos y ovaciones.

Magda Ruggeri Marchetti

 

Opera libera

Il terzetto dei protagonisti si completa con Roberto Frontali nel ruolo di Carlo Gérard. Il baritono romano sfoggia una linea dotata di buono squillo e ottimo volume, sempre omogenea a tutte le altezze. Quello che colpisce maggiormente, nella prova di Frontali è la assoluta padronanza del fraseggio, scandagliato da accenti scolpiti, in una linea interpretativa raffinata e nobile che non induce, nemmeno per un attimo, in cadute di gusto verista. Notevole, in tal senso, è l’esecuzione dell’aria di terzo atto “Nemico della patria”, cantata con tale slancio vocale e vivido trasporto da meritare una vera e propria ovazione da parte del pubblico in sala.

Marco Faverzani

 

La Stampa

Il veterano Roberto Frontali usa una vocalità ancora rocciosa per disegnare un Gérard giustamente cupo e introverso.

Alberto Mattioli

 

il trillo parlante

Roberto Frontali, appassionato Carlo Gérard, pur non apparendo al meglio i primi minuti dell’opera, evidentemente non supportato a dovere dalla direttrice, nel preciso momento in cui attacca “Son sessant’anni, o vecchio” allontana ogni dubbio, mostrando, sia scenicamente che vocalmente, ora rancore e passione, ora tristezza e disagio per la condizione in cui vivono lui e l’anziano padre. Il timbro personale, unito all’ottimo fraseggio e all’omogeneità di registro, gli assicura una prova in crescendo, che prende il pubblico un nota dopo l’altra e rende credibili le emozioni contrastanti di questo personaggio. “Nemico della Patria” sconvolge per la credibilità della recitazione e la cura degli accenti, mostrandoci un uomo disilluso dalla rivoluzione, ma ancora speranzoso, assicurando inoltre a Frontali uno degli applausi a scena aperta più sentiti di tutta la recita.

Mattia Marino Merli

 

ieri,oggi,domani,opera!

Encomiabile è poi il Carlo Gérard di Roberto Frontali, sensibilissimo artista che dipinge con voce di bella pasta e canto assai espressivo un personaggio dalle svariate sfumature psicologiche.

Gregorij Filippo Calcagno

 

arte e arti

Gerard (baritono) interpretato da Roberto Frontali, ha raggiunto la perfezione nel monologo “Nemico della patria” del terzo quadro.

Stefano Sartini

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