genova24.it
Roberto Frontali ha dato vita a uno dei momenti più toccanti dell’opera nello scontro con Violetta trasmettendo emozioni con la voce al pubblico che lo ha particolarmente apprezzato.
Emanuela Mortari
gaeta.it
l’interpretazione di Roberto Frontali nei panni di Giorgio Germont ha impressionato per duttilità e profondità, rendendo memorabile il suo confronto con Violetta e poi con Alfredo.
Laura Rossi
Connessiallopera.it
Roberto Frontali, nel ruolo di Giorgio Germont……usa con scaltrezza le sue notevoli doti di fraseggiatore per tratteggiare un padre sì affranto, ma anche ipocritamente mansueto e spietato nello spingere Violetta al sacrificio. Frontali canta del resto molto bene “Di Provenza il mar, il suol”, alternando affetto paterno a rabbia repressa, guadagnandosi scroscianti applausi a scena aperta.
Giancarlo Arnaboldi
apemusicale.it
Nulla da ridire, invece, sul Germont padre di Roberto Frontali, autorevolissimo per virtù vocali e interpretative.
Antonino Trotta
rivistamusica.com
…… il veterano Roberto Frontali sa restituire un Germont severo e autoritario, come suggerisce la tendenza allo staccato all’esordio del duetto con Violetta, ma incline a sciogliersi via via in sfumature più affettuose (anche se la regia gli fa negare l’abbraccio richiesto dalla protagonista); “Di Provenza il mare, il suol” viene modellata benissimo, ma il baritono sessantasettenne riesce a dare senso anche alla Cabaletta, impresa non da poco.
Roberto Brusotti
byst.it
Con il baritono Roberto Frontali nel ruolo di Giorgio Germont, si raggiungono livelli di interpretazione di straordinaria raffinatezza. La sua esperienza si traduce in una performance che unisce tecnica impeccabile e profondità emotiva. L’artista dimostra un controllo assoluto del fraseggio, curando ogni dettaglio con meticolosa attenzione. Ogni accento, ogni parola scenica è scolpita con precisione, restituendo la complessità di un personaggio che si muove tra l’ipocrisia iniziale, dettata dalle convenzioni sociali, e il dolore autentico che affiora nel corso della vicenda. La sua interpretazione non si limita a eseguire la partitura, ma scava nelle pieghe emotive di Germont, rendendolo un uomo intrappolato nei propri conflitti interiori. La voce calda e avvolgente, si distingue per il controllo impeccabile e per una ricerca costante dell’intenzione drammatica. Ogni frase è carica di significato, trasformando il canto in un racconto profondo e coinvolgente. Ne risulta quindi un personaggio centrale, ricco di sfumature, in cui emerge un’intima umanità. La forza della sua interpretazione risiede nella capacità di fondere la grandezza vocale con un’intensa espressività, offrendo una lettura che esalta non solo il talento dell’artista, ma anche la profondità del personaggio.
Simone Tomei
bellininews.it
Roberto Frontali, indubbiamente il più spontaneo sul piano della recitazione. Il suo è davvero, come si accennava, un Germont falsomoralista, forse financo freddo dentro, che non riesce a trovare un gesto di pietà nemmeno davanti a Violetta morente, tant’è che non le si avvicina neppure: che l’«Oh mio dolor!…» finale sia più l’equivalente di condoglianze formali che di un dolore sentito? Incredibile la naturalezza con cui al secondo atto strappa di mano ad Alfredo e appallottola la lettera di Violetta: pur prescritto dal regista, quel gesto avrebbe potuto essere compiuto in mille modi, ma fatto così ha realmente dato l’idea di un Germont père teso soltanto a salvare il buon nome della famiglia, un nome che sa di sepolcro imbiancato. Tale recitazione si accompagna a una prova vocale magistrale per solidità timbrica, rotondità di emissione e pregnanza testuale: significativo che per farsi temere, odiare e infine compatire non debba mai alzare la voce, se il ruolo fosse trasposto nel parlato. Tutto merito del come il testo è voluto e interpretato, mai abbandonando un garbo, un’autorevolezza di fondo e una certa impostazione educata che lo rende se possibile anche più mellifluo e falso – superbo in questo il suo Un dì quando le Veneri. In poche parole, un esempio altissimo di recitar cantando.
Christian Speranza